Sai davvero cosa c’è nel tuo piatto?
Sempre più spesso si parla di antibiotici presenti negli alimenti di origine animale e del legame tra il loro uso e il crescente fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Per capire quanto le persone siano consapevoli di questi rischi, sono stati condotti sondaggi mirati sulla percezione pubblica e sulla conoscenza del problema. I grafici qui sotto mostrano cosa pensano i cittadini: tra dubbi, paure e consapevolezze, emerge un quadro che merita attenzione.
La grande distribuzione continua a essere il punto di riferimento per la maggior parte dei consumatori: 55 persone su 70 hanno indicato supermercati o ipermercati come luogo principale per gli acquisti. Tuttavia, emergono anche alternative: mercati contadini, piccoli negozi locali e acquisti online rappresentano una fetta minoritaria ma significativa, segnalando un certo interesse verso canali più sostenibili o di prossimità.
L’attenzione verso le etichette è piuttosto elevata: il 78,6% dei rispondenti dichiara di leggerle abitualmente. Solo 13 persone ammettono di non farlo, un dato che evidenzia l’importanza crescente della trasparenza nelle informazioni alimentari.
L’attenzione verso le etichette è piuttosto elevata: il 78,6% dei rispondenti dichiara di leggerle abitualmente. Solo 13 persone ammettono di non farlo, un dato che evidenzia l’importanza crescente della trasparenza nelle informazioni alimentari.
La quasi totalità degli intervistati (97%) sa cosa sia un antibiotico. Un’ottima base di partenza per affrontare temi più complessi legati al loro utilizzo, soprattutto in ambito alimentare.
Nonostante la familiarità con il concetto di antibiotico, 1 persona su 10 non è a conoscenza del loro impiego negli allevamenti e nelle filiere alimentari. Questo dato indica che serve ancora informazione su pratiche comuni nella produzione di carne, latte e derivati.
Questa differenza evidenzia la necessità di una comunicazione più chiara e di campagne informative mirate per educare i consumatori sul significato specifico del marchio “ANTIBIOTIC SAFE” e sui suoi vantaggi rispetto ad altre certificazioni
Il 71% conosce l’antibiotico-resistenza, ma resta una quota significativa – 19 persone – che non ne ha mai sentito parlare o non è sicura del significato. Considerando le implicazioni sanitarie globali del fenomeno, è fondamentale aumentare la consapevolezza su questo tema.
Il 71% conosce l’antibiotico-resistenza, ma resta una quota significativa – 19 persone – che non ne ha mai sentito parlare o non è sicura del significato. Considerando le implicazioni sanitarie globali del fenomeno, è fondamentale aumentare la consapevolezza su questo tema.
Alla domanda più diretta sul legame tra residui di antibiotici negli alimenti e l’antibiotico-resistenza, il 77% ha risposto sì, mostrando un buon livello di consapevolezza. Tuttavia, 16 persone non conoscevano questa correlazione, a conferma del bisogno di campagne di sensibilizzazione.
Il concetto di “prodotto senza antibiotici” è noto a 53 persone su 70, ma 17 dichiarano di non sapere cosa significhi. Questo suggerisce che, nonostante la crescente attenzione al tema, le etichette potrebbero essere migliorate in chiarezza e comunicazione.
Il concetto di “prodotto senza antibiotici” è noto a 53 persone su 70, ma 17 dichiarano di non sapere cosa significhi. Questo suggerisce che, nonostante la crescente attenzione al tema, le etichette potrebbero essere migliorate in chiarezza e comunicazione.
Il marchio “ANTIBIOTIC SAFE”, pensato per indicare l’assenza di residui antibiotici in un alimento, è ancora poco conosciuto: 40 persone non ne hanno mai sentito parlare. Solo il 41% ne conosce il significato, evidenziando un margine di miglioramento nella diffusione di questo tipo di certificazioni.
Questa differenza evidenzia la necessità di una comunicazione più chiara e di campagne informative mirate per educare i consumatori sul significato specifico del marchio “ANTIBIOTIC SAFE” e sui suoi vantaggi rispetto ad altre certificazioni
Nonostante la scarsa conoscenza del marchio, l’89% degli intervistati si è detto disposto ad acquistare un prodotto che riporti questa indicazione. Un segnale chiaro di fiducia e interesse verso scelte alimentari più sicure.
Nonostante la scarsa conoscenza del marchio, l’89% degli intervistati si è detto disposto ad acquistare un prodotto che riporti questa indicazione. Un segnale chiaro di fiducia e interesse verso scelte alimentari più sicure.
La volontà di pagare di più per un alimento più sicuro è condivisa dalla maggioranza (57 persone su 70). Solo 10 persone hanno risposto negativamente. Questo dato rafforza l’idea che la salute e la qualità siano priorità anche a fronte di un costo leggermente superiore.
Questa differenza evidenzia la necessità di una comunicazione più chiara e di campagne informative mirate per educare i consumatori sul significato specifico del marchio “ANTIBIOTIC SAFE” e sui suoi vantaggi rispetto ad altre certificazioni